lunedì 26 gennaio 2009

C'è questo di normale

C'è questo di normale. Ragazzi che si fanno sulle panchine e dopo mezz'ora strafatti guardano le stelle in pieno giorno. C'è questo. Persone che parlano con tutti, per far finta di non sentirsi sole.
Gruppi di cani randagi. Musei da guardare, senza opere d'arte all'interno. C'è solo questo di normale. Ragazze violentate per ore intere, che vanno in televisione a raccontare la loro esperienza, piangendo un po, e godendo un po' per la loro fama. Disperati che raccontano le loro esperienze di vita, bravi come attori da oscar, nelle trasmissioni pomeridiane. Ragazze violentate che hanno paura anche di denunciarlo e che in televisione non ci vanno, perchè il loro dolore non è commerciale. Questo è diventato normale, da queste parti. Restituire i soldi a chi costruisce grattacieli lungo l'orizzonte di questa città. È sempre tutto normale. “ragazzi volete firmare contro la droga?” e perchè mai dovremmo fare tutta questa autocritica. Tutto questo è normale. Come abbandonare i vecchi. Come farsi investare dai fantasmi e perdere ogni contatto con il sangue che ti cola nelle vene, lento. E a volte non ha nemmeno più tanta voglia di scorrere. È tutto normale.
Dépliant in carta lucida, che parla di come impedire la deforestazione, accartocciato, per terra.
Diventa tutto normale, solo perchè ormai c'è. Solo perchè ormai siamo sfruttati, sottopagati, frustrati e disgregati, sottomessi, derubati, declassati, dimagriti, derisi, repressi calpestati e odiati.
E non sei più qui. Sei un po' più lontano. Quando tutto crolla perchè hai per la prima volta delle certezze e non sai nemmeno poi tanto cosa fartene. Quando hai una verità, pronta da servire, ma ormai è fredda e non ci credi più tanto nemmeno tu. Quando tutto ti cambia dentro e fuori sei ancora vecchio. Tutto diventa normale. Tutto cambia e passa dal normale al normale.
Come quando vedi persone, come te, che dormono negli angoli di uno dei più grossi monumenti di Roma. Fa freddo e piove. Ma tanto è tutto normale quello che c'è. Angoli di terra ricoperti dai rifiuti. E abbiamo smesso di parlare di banalità del male, perchè era troppo difficile guardare e capire di cosa siamo veramente capaci, senza fare nemmeno il minimo sforzo. Siamo capaci di tutta la normalità possibile. Perchè tutto il male, non è fuori dalla nostra portata, ma è tra le nostre mani.

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