sabato 24 gennaio 2009

Con gli occhi azzurri

Con gli occhi azzurri, sul terreno. Raccogli le foglie morte, gli alberi nascenti. Raccogli le goccie di pioggia cadute dai tuoi occhi. Dalle tue stesse mani che strizzano i tuoi desideri. Con gli occhi azzurri mi guardi come se fossi apparso dal nulla, nella tua testa, inaspettatamente. Dici che non hai il coraggio di dire niente. Giochi con le corde, con le funi, come una burattinaia muovi i miei desideri. Ti stringo la mano, per non farti sentire freddo. Vorrei legare ai tuoi polsi dei palloncini per farti volare leggera, ma li stiamo ancora gonfiando e non andresti molto lontano da dove sei già.
Con gli occhi azzurri, con le mani immerse nel mare, lasci sciogliere il terreno raccolto, per farlo diventare sabbia. Per farlo diventare il fondale di un oceano. Non c'è quasi più niente da strizzare. Sei immersa nell'acqua sino alle tue voglie più nascoste. E prendi delle assi di legno, per costruirmi una casa sicura, dalla quale non si possa mai andare via. È tutto quello che ti ho sempre chiesto. Ma non hai mai trovato il legno adatto. E ora provi a costruirla usando il mare come pavimento. Il terreno che hai lasciato sciogliere nell'acqua come fondamenta. E potremo galleggiare tra i nostri sogni ancora per tutta la vita o affogare tra la razionalità. Intanto continuiamo a soffiare in quei palloncini, sino a quando ci va, sino a quando abbiamo fiato nel cuore.

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